Intervista breve ad Aurora Ruffino

Intervistatore:
Grazie per essere qui. Visto che stiamo affrontando un tema delicato e complesso come quello del lutto, volevo alleggerire un po’ la conversazione con una domanda più personale.

Sei una persona multitasking? Hai la capacità di restare aperta e presente, anche quando ci sono tante cose in movimento?
Mi sembra di capire che per te, come per molti artisti, il “sistema” — inteso come insieme di persone e dinamiche — può a volte dare energia, ma anche prosciugarla.

 

 

Aurora Ruffino:
Sì, è vero. Vivo molto nel presente!

Faccio quello che c’è da fare e sono quella che sono, nel momento in cui accade. Non ho un’identità rigida da “attrice a tempo pieno” o da persona immersa in un sistema chiuso. Vivo le esperienze per quello che sono.

Per esempio, io ho un agente.

Lui mi manda i provini. Se vengo presa, lavoro a un progetto.

Se non vengo presa, semplicemente passo ad altro.

Non faccio parte di circoli o feste legate all’ambiente, non mi interessa quel tipo di dinamica. Per me è semplice: ricevo un provino, lo preparo, se va bene lavoro, se no, continuo con la mia vita.

Quando sono su un set vivo pienamente quell’esperienza, ma non mi definisce. È una parte di me, non il mio tutto.

 

 

Intervistatore:

Ti ringrazio.

Fine

Marco Di Bernardo

 

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