La Nopaquie dell’istituto “Duca degli Abruzzi” di Catania partecipa alla due giorni di competizione di Augusta, le considerazioni della dirigente Morsellino

Una due giorni di competizione che per il giovane equipaggio del Duca degli Abruzzi di Catania, a bordo della Nopaquie, è stata un’esperienza indimenticabile ma che, nonostante tutto, per gli esiti finali, ha lasciato un po’ perplessi tutti. Non entrando nel merito dell’applicazione delle regole di gara (questo aspetto lo lasciamo alla giuria che ne ha la competenza ma che, contemporaneamente, lo dovrebbe rendere noto prima della gara così come tutte le dichiarazioni dei partecipanti che ovviamente vengono accolte in buona fede), vogliamo ricordare e sottolineare che sulla Nopaquie l’equipaggio risulta essere formato sempre da studenti (in questo caso del secondo anno quindi quindicenni) e da docenti della scuola.

L’entusiasmo e la felicità di aver gareggiato per il prestigio e il buon nome dell’istituto, che da sempre si spende per avvicinare i giovani agli sport e all’amore per il mare, ha riempito gli occhi e il cuore dei giovani regatanti ai quali si sono dovuti spiegare i motivi per cui la giuria ha applicato i criteri di “compensazione” dei tempi penalizzando l’ordine di arrivo: nella Xifonio Cup, la Nopaquie dal secondo è stata retrocessa al quinto posto nella categoria veleggiata e nella Marisicilia Cup dal terzo al sesto posto.

Ovviamente questo ha determinato una richiesta di motivazioni che potevano rendere i risultati legittimi da parte dell’equipaggio della Nopaquie: non per arroganza ma per fugare ogni eventuale dubbio ed evitare sterili polemiche (vorremmo ricordare che la Nopaquie – per conto del Duca degli Abruzzi – ha partecipato da sempre ad innumerevoli veleggiate e regate distinguendosi per il suo spirito sportivo).

Ci hanno amareggiato moltissimo le risposte che hanno seguito tali richieste “non potete sempre vincere, avete una “Ferrari” che non può sempre primeggiare e dovete abituare i vostri ragazzi anche a saper perdere. Non fate una buona formazione per ciò che riguarda la vela e dovete attenzionare meglio i metodi ed il reclutamento degli equipaggi”.

Parole offensive, dette ad una scuola che in tutte le sue componenti ha sempre dimostrato di saper fare il proprio lavoro (formando i giovani a saper vincere e anche a saper perdere) e che non accetta lezioni metodologiche sulla formazione dei propri studenti.

Ovviamente nel merito escludiamo categoricamente la Marina Militare Italiana che ha avuto l’onere di preparare questa due giorni di competizione. A loro la scuola desidera porgere i più sentiti ringraziamenti per l’accoglienza, la signorilità e l’ottima organizzazione di questo evento con la speranza di poter ritornare anche l’anno prossimo per un appuntamento estremamente formativo, produttivo e inteso.

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